Al centro delle richieste delle OO.SS. vi è il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori
Nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali di categoria Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fisascat-Cisl, Fpl-Uil e Uiltucs-Uil hanno trasmesso all’associazione datoriale Anaste la piattaforma rivendicativa unitaria per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato ai circa 20mila addetti del terzo settore socio-sanitario assistenziale. Il documento inviato punta a garantire maggiori tutele e diritti per le lavoratrici ed i lavoratori del settore, nonchè a migliorare la qualità dei servizi e ridurre le disparità normative e salariali esistenti nel comparto.
Al centro delle richieste delle OO.SS. vi è il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori e l’armonizzazione dei salari con quelli di altri contratti già siglati nel comparto socio-sanitario assistenziale attraverso l’innalzamento del livello delle retribuzioni. In materia di malattia e infortunio si richiede la revisione del trattamento economico, con il riconoscimento del 100% della retribuzione, l’aumento del periodo di comporto e l’introduzione di specifiche forme di congedo e di permessi retribuiti. Viene proposta l’introduzione della quattordicesima mensilità e della previdenza complementare, nonché l’estensione delle indennità professionali a tutto il personale socio sanitario.
I Sindacati puntano anche ad una revisione del sistema di classificazione del personale, attraverso la valorizzazione delle competenze e delle responsabilità delle diverse professioni presenti nei luoghi di lavoro, nonchè ad una revisione delle politiche sugli orari di lavoro, con il superamento dell’attuale sistema plurisettimanale e della banca ore in negativo. Tra i temi attenzionati anche il rafforzamento delle relazioni sindacali ed una regolamentazione dello smart working, al fine di garantire diritti come la disconnessione e una maggiore flessibilità organizzativa.
Sul mercato del lavoro le organizzazioni sindacali hanno ribadito la centralità del lavoro a tempo indeterminato, auspicando una riduzione del numero di ore di lavoro supplementare per scongiurare forme di part-time involontario in favore di un meccanismo di consolidamento dell’orario di lavoro supplementare, anche prevedendo l’aumento delle percentuali di stabilizzazione per i contratti a tempo determinato.